AIDC - Sezione di Lecco

Nel 2010 nasce AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, associazione sindacale nazionale, in seno alla quale ricopre un ruolo importante una professionista lecchese, Elena Vaccheri, che ne è Segretario nazionale, oltre che presidente della sezione locale.

Il consiglio della sezione lecchese attualmente in carica è composto oltre che dal presidente Vaccheri, dal vice Stefano Artese, dal segretario Lucilla Dodesini, dal tesoriere Emma Fumagalli e dal consigliere Francesco Galli. “Effettuiamo attività a livello sindacale, culturale e scientifico” – spiega Elena Vaccheri – “A livello locale proponiamo corsi e incontri di formazione, convegni sia in autonomia che con l’Ordine dei dottori commercialisti”.

 “Come Associazione – spiega Elena Vaccheri – siamo molto presenti su tematiche che la categoria avverte come pressanti. Tra queste l’armonizzazione delle scadenze. La nostra attività che potremmo definire “sindacale” è orientata in questa direzione: far comprendere, che come professionisti lavoriamo in un quadro di scarsa chiarezza, con difficoltà nella interpretazione delle norme”.

Il non semplice scenario economico nel quale anche il Lecchese si trova collocato, il conseguente clima di incertezza sul futuro, l’accavallarsi di piccoli problemi nello svolgimento della professione, sono realtà con le quali quotidianamente i commercialisti si confrontano: “Nel corso degli anni – analizza la dottoressa Vaccheri – il cliente ci ha visto come una sorta di strumento che lo Stato utilizza per far pagare le tasse e come un erogatore di servizi che lo Stato demanda ad altri. Oberato da scadenze, da numerosi adempimenti, il cliente a volte è tentato di scegliere chi fa pagare di meno…”.

Convinta della necessità di un confronto tra colleghi, di un continuo percorso di aggiornamento e di ricerca, la professionista constata che l’esperienza in seno all’Aidc sia: “positiva e molto impegnativa. Come Associazione abbiamo sempre molto lavoro da compiere. Le prospettive non sono rosee, ma la volontà di continuare a lavorare bene, di dare il giusto riconoscimento alla nostra professione elemento importante nella società civile, ci spinge e sostiene”.