AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti
Fatturazione elettronica: in caso di estensione della «flat tax» ai ricavi fino a 65 mila euro il 78% dei titolari di partita Iva ne verrebbe escluso
Per il Presidente dell’AIDC, Andrea Ferrari, la sua introduzione non determinerebbe alcuna diminuzione della richiesta di servizi professionali di natura contabile
30/10/2018
Il 78% delle persone fisiche titolari di partita Iva verrebbe escluso dall’obbligo di fatturazione elettronica. Sul totale di 3.791.799 contribuenti con partita Iva, infatti, ben 2.937.945 fatturano meno di 65mila euro l’anno.
È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico, diretto da Davide Stasi, in collaborazione con l’Associazione italiana dottori commercialisti (AIDC), in base alle dichiarazioni presentate l’anno scorso.
«Si sta generando intorno al tema della fatturazione elettronica un clima millenarista, da fine del mondo», afferma Andrea Ferrari, presidente AIDC. «Da una parte le software house vedono la prospettiva di acquisire una clientela diretta, per così dire scavalcando la ‘mediazione’ dei commercialisti, inondando imprenditori e partite Iva di offerte ‘prima che sia troppo tardi’. D’altra parte qualcuno, anche nell’ambito della categoria, alimenta un fatalismo e vane attese di proroga, infondate dichiarazioni di vaga incostituzionalità e diversa illegittimità, alla ricerca di un consenso fondato sul nulla.
In realtà sarebbe sufficiente guardare un po’ oltre il proprio naso: la fattura elettronica è stata introdotta in altri paesi da alcuni anni, in particolare in America Latina.
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