AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti

La proroga concessa dall’Agenzia delle entrate ha confermato le nostre perplessità in merito alle dichiarazioni degli aiuti di Stato.

Accogliamo con favore il rinvio dei termini, così come previsto anche da un provvedimento emanato dal Governo. Ma evidenziamo che, anche in questa occasione, la proroga sia praticamente arrivata a ridosso della scadenza.

In tale data, si sovrappongono già una sessantina di versamenti fiscali, a cui vanno aggiunti altri 13 obblighi fra comunicazioni e dichiarazioni varie.

Tornando alle dichiarazioni degli aiuti di Stato, sottolineiamo, ancora una volta, che si tratterebbe di raccogliere informazioni già in possesso dell’Agenzia.

Attendiamo perciò con fiducia l’udienza di merito, perché, pur rispettando la decisione del Tribunale amministrativo, non possiamo non ravvisare le condizioni di dover comunque espletare l’adempimento in questione, con tutte le difficoltà da cui è connotato, nell’attesa del pronunciamento.

Si continua così a disconoscere lo Statuto dei diritti del contribuente. Si intende, infatti, far prevalere il principio del controllo pubblico, anche se si tratta di dati già noti all’Amministrazione, che comporterà una gravosa mole di lavoro in più per tantissimi professionisti.

Si parla sempre più spesso di semplificazioni e su questo tema vengono versati fiumi di parole ed annunciati innumerevoli provvedimenti, senza rendersi neanche conto del ridicolo ossimoro che viene fuori di volta in volta.

Non è un caso se le proroghe vengono concesse ormai da tanti anni. Se vengono concesse con tale frequenza significa che qualcosa non sta funzionando. Ma di chi può essere la responsabilità: dei commercialisti, dei contribuenti o del legislatore?