AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti
Comunicato Stampa Congiunto - 1 settembre 2020
Dati MEF: Imprese e professionisti sono seri (nonostante tutto)
01/09/2020
Con il comunicato del 31 agosto scorso, il MEF commenta con una certa soddisfazione i dati provvisori sulle entrate tributarie acquisite al 20 agosto, evidenziando un rialzo delle entrate versate con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019.
Per i professionisti del settore si tratta della conferma della serietà del mondo delle partite IVA. Nonostante un anno orribile, con una pandemia in corso ed una crisi economico finanziaria solo in fase iniziale, i contribuenti hanno versato autonomamente le imposte
dovute, oltre le stime attese.
Nella nota del Ministero si legge di “una situazione complessiva in via di miglioramento dell’economia italiana”, una visione questa che stride non poco con la condizione dell’economia reale del Paese, che va avanti in grande affanno e i cui dati sul fronte della
produzione industriale, dei consumi e dell’occupazione purtroppo non fanno ben sperare per i mesi futuri.
In realtà, i numeri snocciolati dal MEF delineano un’analisi alla cui base sussiste un errore di fondo: la comparazione di periodi caratterizzati da profonde disomogeneità sul piano fiscale.
Nel mese di agosto del 2019, i contribuenti, alle prese con le disfunzioni del sistema Isa, si sono trovati ad affrontare proroghe di versamenti, molti contribuenti hanno iniziato invece a versare le imposte a saldo del 2018 a partire dalla fine del mese di settembre.
Appare dunque evidente come il confronto delle dinamiche delle entrate erariali del mese di agosto 2019 con quelle del medesimo periodo del 2020 sia quantomeno un azzardo.
È da sottolineare, invece l’incongruenza di un sistema fiscale che incassa tanto e nei tempi ordinari, nonostante quanto accaduto nel 2020.
Imprese e professionisti hanno avuto una sospensione delle attività obbligate e, a cascata, una riduzione della liquidità disponibile; il governo ha prorogato di 60 giorni ogni cosa, tranne l’appuntamento con l’erario. È stata una mancanza di rispetto verso noi consulenti (non ci piace la parola intermediari) e verso i nostri clienti, abbiamo fatto una gran fatica a decodificare la giungla di provvedimenti emanati, mentre dovevamo comunque chiudere i
conti con il fisco. L’Amministrazione Finanziaria ha lasciato inalterato l’adempimento del versamento del saldo del 2019, imponendo ai contribuenti uno sforzo sproporzionato, senza
riconoscere loro la possibilità di beneficiare di alcuna proroga.
L’unica lettura da dare al dato delle entrate è che siamo persone serie, facciamo di tutto per rispettare le norme, nonostante la sordità del Legislatore e dell’Amministrazione Finanziaria.
Ribadiamo fermamente che non ci sentiamo tutelati ed ascoltati da una politica cronicamente insensibile ai problemi degli operatori economici.
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