AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti
Comunicato Stampa AIDC - Cessione crediti da bonus edilizi
Una spirale perversa che può inghiottire migliaia di imprese edili
17/06/2022
Comunicato stampa
Una spirale perversa che può inghiottire migliaia di imprese edili
L’Associazione Italiana Dottori Commercialisti si è fatta più volte portavoce delle criticità
Dal 1998 al 2020, i bonus hanno alimentato investimenti per ben 348 miliardi di euro
Una spirale perversa che può inghiottire migliaia di imprese edili. Una spirale dalla quale sembra sempre più difficile venirne fuori: questo rappresenta il progressivo blocco delle operazioni di cessione dei crediti fiscali.
L’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC) condivide, perciò, le proposte avanzate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) al fine di trovare, quanto prima, una soluzione concreta alla crisi del settore edile. L’obiettivo da perseguire, con urgenza, deve essere quello di salvaguardare le aziende dal possibile fallimento, i lavoratori dai possibili licenziamenti, i contribuenti, nonché proprietari di immobili, dal rischio di trovarsi con le opere realizzate a metà, ma non solo.
L’intervento appena pubblicato sulla rivista del Consiglio nazionale («Press») va esattamente nella direzione suggerita ed auspicata, già dal mese di novembre scorso, da AIDC, anche nel Financial Community Hub.
L’Associazione, infatti, si è fatta più volte portavoce delle criticità che strada facendo emergevano, assistendo e supportando costantemente migliaia di imprese e di contribuenti, fino a rilevare che il principale tema non fosse solo quello delle frodi, ma lo svilimento di un processo di incentivazione che doveva avere il suo naturale approdo nel meccanismo della compensazione delle imposte.
Ma così non è stato: la crescente cartolarizzazione dei diritti alla detrazione fiscale, infatti, ha generato un mercato ristretto di acquirenti, i quali hanno inteso far prevalere un modello economico di vantaggio basato più sulla negoziazione dei crediti piuttosto che sulla compensazione delle imposte.
La trasformazione dei diritti alla detrazione in moneta fiscale rappresenta, oggi, l’unico valido strumento che potrebbe scongiurare il fallimento di migliaia e migliaia di ditte e società edili, tutelando gli interessi non solo dei creditori ma, più in generale, dell’intero mercato, anche a costo di anticipare la scadenza della misura. Ridurre drasticamente i tempi di compensazione dei crediti fiscali potrebbe aiutare tutta la filiera dei soggetti coinvolti nella crisi.
Già dalla loro introduzione, i provvedimenti di agevolazione fiscale per i lavori di ristrutturazione, prima, e di efficientamento energetico, poi, hanno rivestito un ruolo via via crescente nel settore delle costruzioni e di tutto il relativo indotto. Dalla loro origine, nel 1998, fino al 2020, i vari bonus edilizi hanno alimentato investimenti per ben 348 miliardi di euro.
Questo ennesimo rallentamento, che si è trasformato in un vero e proprio blocco della cessione del credito, rischia di snaturarne definitivamente il processo di incentivazione. I bonus edilizi, nati con l’obiettivo di far emergere il lavoro nero nei cantieri, sono poi diventati anche uno strumento per attivare cicli anticongiunturali e, successivamente, hanno incrementato il risparmio energetico attraverso gli interventi per l’efficienza energetica. Sono risultati indispensabili anche nell’adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, tenuto conto della fragilità e vulnerabilità del Paese. Sono diventati strumento per favorire il decoro delle facciate dei palazzi dei centri storici (grazie al bonus facciate). In ultimo, con l’introduzione del Superbonus, la cui misura è stata inserita nel decreto legge 34/2020, chiamato non a caso “Rilancio”, questi incentivi sono diventati volàno per il settore delle costruzioni.
L’Ufficio comunicazione e stampa
Ufficio comunicazione e stampa: dott. Davide Stasi
cell. 3495089187